Acacia
(o Robinia)
• colore chiaro, ambrato, trasparente;
• consistenza tipicamente liquida e leggermente torbida in presenza di cristalli, non cristallizza mai completamente;
• odore che può ricordare il profumo dei fiori di robinia;
• sapore delicato, caratteristico e molto dolce;
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Tiglio
• colore variabile dal giallo chiaro al verdolino o anche tendente al bruno;
• consistenza pastosa, con cristallizzazione ritardata e formazione di cristalli grossi e irregolari;
• odore fresco caratteristico, mentolato e balsamico che ricorda la tisana dei fiori di tiglio;
• sapore dolce, con leggero retrogusto amaro poco percettibile.
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Castagno
• colore bruno scuro variabile dal noce chiaro al noce quasi nero;
• consistenza inizialmente liquida, successivamente vischiosa dove la cristallizzazione dà origine a microcristalli;
• odore aromatico,pungente, forte ed acre;
• sapore poco dolce, amarognolo o molto amaro, tannico e astringente.
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Rododendro
• consistenza liquida all’inizio e dopo alcuni mesi, al momento della cristallizzazione, consistenza pastosa, a granulazione fine;
• colore allo stato liquido dall’incolore al giallo paglierino e dal bianco al beige chiaro dopo la cristallizzazione;
• odore tenue, vegetale, fruttato, che può ricordare il profumo del fiore ma anche le marmellate di frutti di bosco o anche lo sciroppo di zucchero;
• sapore caratteristico, delicato, gradevole e dolce.
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Tarassaco
• consistenza liquida o cristallina fine e regolare che determina una massa morbida e cremosa;
• colore con riflessi gialli se liquido, giallo e cremoso se cristallizzato;
• odore pungente, acuto e persistente;
• sapore poco o normalmente dolce, solitamente acido, leggermente amaro e astringente.
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Millefiori
• colore dal giallo chiaro all’ambrato;
• consistenza di spiccata tendenza alla cristallizzazione fine ed omogenea;
• odore leggero che in qualche caso richiama la presenza del nettare prevalente;
• sapore dolciastro, morbido, più o meno intenso.
Melate
La melata è una secrezione zuccherina emessa da insetti che si nutrono della linfa delle piante. Le piante interessate alla produzione di melata, nelle nostre aree geografiche, sono principalmente conifere (abete bianco, abete rosso, pino, larice), ma anche piante decidue non nettarifere (quercia, faggio, pioppo) e nettarifere (tiglio, salice, acero, castagno, robina, alberi da frutto). Anche alcune piante erbacee coltivate e spontanee possono ospitare insetti produttori di melata.
Le gocce di melata rimangono sulla superficie delle foglie e dei rami, qui vengono raccolte dalle api che se ne nutrono.
Ha un sapore molto meno dolce del miele, non cristallizza e si presenta particolarmente scura, aromatica e densa.
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Consulta qui la lezione di Maria Mayr Lago sulla Melata
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